
Chi ha la necessità casuale o professionale di pulire una superficie da una accidentale fuoriuscita di acido solforico da batterie o da accumulatori, ha sicuramente una situazione complicata da gestire per via della pericolosità del liquido in questione. In questo caso, è necessario un prodotto in grado di assorbire efficacemente i liquidi, compresi quelli più difficilmente trattabili. La farina fossile, conosciuta anche come diatomite, è la principale scelta per occuparsi di questi inconvenienti, in quanto in grado di assimilare efficacemente il liquido e consentire operazioni di pulizia di questa complessità.
Che cos’è la farina fossile
Il nome diatomite, che altro non è che una roccia silicea sedimentaria, deriva dall’origine della sostanza, ovvero le alghe della famiglia delle diatomee, ed è quindi un composto organico che si forma in ambienti marini e lacustri. Ha differenti percentuali di carbonato di calcio e diossido di silicio, a seconda della provenienza geografica.
Nel tempo, la farina fossile ha assunto un ruolo importante in diverse applicazioni per il suo potere imbibente, tra cui antiparassitario, in quanto disidrata gli insetti aderendo al loro esoscheletro. Viene poi usata in aridocoltura, come abrasivo per la cosmetica o per la pulizia dei metalli, o ancora in chimica o per la realizzazione di mattoni e ceramiche porose.
Uno degli utilizzi per il quale la si ricorda maggiormente è però la creazione della dinamite, la cui invenzione è stata possibile proprio per le proprietà assorbenti del materiale, in quanto consentiva di stabilizzare la nitroglicerina.
Diatomite granulata per assorbire liquidi acidi delle batterie
Nel catalogo di CMC COMPANY è presente un prodotto dedicato proprio al trattamento in caso di sversamento di liquidi da batteria: A M 200-SE fine N. Si tratta di una diatomite granulata e calcinata con ossidi alcalino-terrosi, che consente un assorbimento senza rilascio e neutralizzazione dell’acido solforico, in modo rapido, 3-4 minuti, senza formazione di malta o poltiglie scivolose. Il prodotto deve essere cosparso sul liquido e attendere il tempo necessario per poi recuperare e smaltire il composto finale come da legislazione locale, (nonostante la non pericolosità in origine).
Ai sensi del Decreto n.20 del 24/01/2011, è obbligatorio per chi maneggia batterie disporre di un prodotto in grado di ovviare alle eventuali fuoriuscite di acidi. A M 200-SE fine N. è stato testato dall’Università di Padova ed è pienamente conforme alla normativa.